
Ogni volta che mi sbronzo
Il mattino è un pugno in faccia
Il vocione di mio padre è un tuono
La finestra che si apre una saetta
E il cesso un rifugio
Dove rendere l'anima
Non riesco a non pensare
A rum, long island e vino e birra
Conati e biochetasi
Acqua che corre.
E testa nel lavandino.
Il gatto vuole cibo ed io
Quasi cado poi
Vomito, cago, mi pettino.
Son già pronto
Per la prossima
9 commenti:
ciao! sul blog dei morti ho messo la funzionalità "lettori"!
prima di farmi morire di solitudine, aggiungiti anche tu!!!
grazieeeeee *___*
che schiappa..te ghe bevùo soeo 1 litro de bira e meza bozza de HavanaClub!
E' stato un risveglio probante, ma non troppo. Però ragassi! Son tornà a bere come i vecchi tempi! :D
Bisogna fare a breve serata danzereccia-ombrarola!
LA TUA FACCIA e' veramente inqiuetante in sta foto...
carpe diem...
Effettivamente non ti posso dar torto. Ma c'è stato pure di peggio.
la faccia secondo me non rende abbastanza giustizia allo stato che ispira la poesia.concordo dicendo che c'è stato di peggio.le tue parole lo confermano.
un bacio e uno spritz.
* v *
@ V. : Grazie x il bacio! Cmq te hai visto cose di cui mi vergogno e che è meglio non ricordare và!
Auauuuu un poeta avanguardista!!!hahaha!!!ai tempi in cui ci frequentavamo quotidianamente eravamo troppo piccoli per sbronzarci insieme,ma prima o poi dovremmo farlo di prenderci una bella scimmia come si deve,in memoria dei vecchi tempi!
@ Miwako: un poeta naif :D! In memoria dei vekki tempi questo ed altro!
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